Antico complesso abbaziale e chiesa parrocchiale dall'architettura di classica semplicità. Dietro la chiesa si può ammirare il campanile quadrato.
Il Mariotti così descrive questa località: “Villa situata in una valle tra due monti e due torrenti, detti Jerna e Acquaiola“. Scarsissime le notizie sulla sua origine.
La memoria storica del toponimo è legata esclusivamente all’esistenza di un monastero di monaci camaldolesi, col titolo di S. Donato, eretto molto probabilmente tra la fine dell’XI e l’inizio del XII secolo. Dell’antico complesso abbaziale, rimangono poche tracce. La chiesa parrocchiale invece, col titolo di S. Donato, ampiamente ristrutturata nel XIX secolo, e successivamente nel XX sec. è in buone condizioni.
La sua architettura, di classica semplicità, presenta esternamente una facciata in cortina di conci e internamente navata unica e volta a botte.
Sono presenti tre altari addossati alle pareti, il maggiore dei quali è dedicato a San Donato, quello di sinistra alla Circoncisione di N. S. Gesù Cristo e quello di destra alla beata Vergine del Carmine. L’altare maggiore è sormontato da una grande tela ad olio della fine del XVII secolo. Al disopra del portale d’ingresso c’è la cantoria, sostenuta da due grandi colonne a fusto liscio e ai lati due caratteristici confessionali a nicchia, ricavati nello spessore delle mura perimetrali.
Dietro la chiesa, parzialmente addossato al muro perimetrale si può vedere il campanile quadrato, costruito in muratura mista (pietra, malta e laterizi). Poco distante da Ierna, si incontra la località di Vignaie, piccolo agglomerato di case in cui si trova la chiesetta di San Pietro, ristrutturata da Bruno Sargentini, che è una cappella privata.