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Ora edificio moderno, in origine fu eretto sopra un'edicola mariana, dove due genitori avevano portato il figlio defunto per ottenere la resurrezione.

Santuario delle Grondici - Panicale

Santuario delle Grondici

Il santuario è un edificio moderno sulle colline della sponda destra del Nestore, in vista dell’abitato di Tavernelle.

Il primitivo santuario fu eretto sopra un’edicola mariana, presso la quale due genitori avevano portato il proprio figlio, morto soffocato, per ottenere il miracolo della resurrezione.

La chiesa delle Grondici – sinonimo di gronda, tettoia – apparteneva ai cosiddetti santuari  “à répit”, cioè del respiro o della ripresa. Secondo la teologia medioevale, i bambini morti senza battesimo erano destinati al limbo e non avevano diritto ad essere sepolti in un luogo consacrato, ma i loro corpicini erano deposti a fianco della casa natale, appunto “sub grunda”.

Nel 1495 un eremita di nome fra Matteo fece dipingere il quadro con il racconto del miracolo che si venera all’interno del santuario. La grande tela rappresenta la Madonna seduta su un trono marmoreo, con in grembo il Bambino nudo in piedi che benedice, in alto due angeli adoranti in volo e ai lati i santi Sebastiano e Rocco. La presenza dei due santi, invocati contro la peste, è in relazione al ruolo di baluardo antipeste acquisito dalle Grondici durante l’epidemia che flagellò la regione nel 1495. Ai piedi della Vergine è raffigurato l’interno di una chiesa. Sopra la mensa dell’altare è adagiato un bambino nudo, adagiato sopra una stola. A destra dell’altare è il padre, a sinistra la madre, seguita da un eremita vestito di sacco con un bordone e la corona in mano e con al fianco un cagnolino. Una iscrizione sul bordo inferiore della tela fa il nome del pittore, Gregorio Teutonico (Perugia – Città della Pieve, notizie 1490-1515), e la data 31 gennaio 1495.

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